Sabato 4 febbraio, alla presenza del sindaco Ballarè e delle tradizionali maschere allegoriche, rappresentanti i rioni storici novaresi, si è svolta la cerimonia di consegna delle chiavi cittadine a Re Biscottino, figura principe del carnevale.
Nella cornice del Broletto il signor Sandro Berutti, che da dieci anni interpreta il ruolo del re durante i festeggiamenti carnevaleschi, ha ricevuto dalle mani del sindaco il diritto temporaneo al governo di Novara, provvisoriamente ribattezzata Biscottinopoli.
Il passaggio di consegne è avvenuto non senza una punta di bonario spirito polemico da parte del nuovo amministratore: quest’anno, infatti, Novara dovrà rinunciare alla tradizionale parata di carri nel centro cittadino, a causa dell’indispensabile taglio nel budget destinato a questo tipo di eventi. "E’ stata una scelta dolorosa" – ha commentato il sindaco Ballarè - "resa necessaria dalle difficoltà economiche che sta attraversando il nostro Comune."
Nonostante la rinuncia alla grande sfilata per le vie della città, manifestazioni più piccole si svolgeranno regolarmente in ogni quartiere, insieme ad iniziative singole come l’incontro tra Re Biscottino e i più piccoli, avvenuto presso la Sala Borsa nella stessa giornata del 4: celebrazioni minori, quindi, ma che sapranno comunque rendere allegra l'atmosfera della città.
In occasione della cerimonia è stato consegnato anche il Premio alla Novaresità "Enrico Tacchini", assegnato quest'anno alla memoria di Enrico Occhetti, poeta dialettale e storico interprete del Marchese delle Rane, scomparso nel maggio del 2011. Ritirano il premio anche lo scrittore Gianfranco Capra, autore di diversi libri su Novara, ed il maestro del coro delle voci bianche Paolo Beretta.
Chi è Re Biscottino
La maschera di re biscottino nasce a Novara nella seconda metà dell'800; "missione" ufficiale di questo personaggio è la rappresentazione sotto forma di maschera dei vari laboratori di pasticceria, moltiplicatisi negli anni sul territorio novarese, tra cui, ad esempio, gli storici marchi Camporelli e Grassini. La prima apparizione ufficiale del Re risale al 1872: Re Biscottino prende spunto, nell’abbigliamento così come nell’atteggiamento, dai sovrani francesi del 1600. Dopo i primi anni di governo solitario, viene affiancato da una regina, simbolo di una grande opera novarese, questa volta meno "dolce" e più pratica: la Cunetta, un canale idraulico scavato intorno alla città per convogliare le acque piovane e diminuire la paludosità del territorio cittadino. L'opera fu realizzata in breve tempo e migliorò sostanzialmente le condizioni di salute dei novaresi, rendendola uno straordinario simbolo dell'operosità dei nostri avi.La nascita del biscotto di Novara è un altro aneddoto legato alla nostra storia, questa volta più recente: le suore dei conventi cittadini usavano donare ai vescovi ed ai preti un pane bianco leggero e cotto due volte (bis-cotto). Napoleone, con la fondazione della Repubblica Cisalpina e la consecutiva soppressione di molti ordini monastici, pose fine a questa tradizione. Una nuova iniziativa in tal senso fu intrapresa dal farmacista Prina, che produsse il Biscotto di Novara, destinato al consumo da parte dei degenti, vista la leggerezza data dalla doppia cottura. Il pasticciere Grassini portò avanti l’idea, adottando la cottura sulla cosiddetta "carta paglia", metodo che dona il tipico bordo scuro e la croccantezza al dolce. Nello stesso periodo anche Camporelli iniziò la produzione di biscotti simili, incartandoli però a coppie e donando loro la confezione con cui vengono tuttora prodotti ; dal 1937 si deve a Marco Pavesi e alla sua fabbrica la diffusione sul territorio nazionale di una versione più piccola e leggermente diversa del tipico biscotto novarese: i Pavesini.

Grande Re Biscottino
RispondiElimina