giovedì 23 febbraio 2012

Viaggi Simbolici - Un Percorso nella Storia



Va di moda il viaggio artistico simbolico: a Genova “Van Gogh e il viaggio di Gauguin” (imperdibile  per le opere dei due Mostri sacri, ma anche per abbinamenti suggestivi del tipo Turner/Rotko) e a Novara “Gaudenzio, Eusebio, Ambrogio”.
Il viaggio sembra essere, dunque, il filo rosso che lega Novara-Vercelli-Milano attraverso la mostra che si sta per concludere (29 febbraio) alla Sala Moroni della Fabbrica Lapidea della Basilica di S. Gaudenzio.


Viaggio di fede, di arte, di storia. Fede, arte, storia s’intrecciano nei documenti, nei dipinti, negli oggetti di culto appartenenti alla Diocesi, alla Parrocchia del Patrono, a collezioni private e permettono di ritrovare le origini della Chiesa novarese. Le incisioni su rame e le xilografie ci parlano di fede e di raffinata manualità. L’acquaforte del 1812 con acquarellatura coeva, stampata a Novara da Carlo Minella suscita ammirazione per l’eleganza, la cura del particolare e la freschezza che i due secoli trascorsi hanno lasciato intatte. Altrettanto si può dire dell’acquatinta raffigurante S. Eusebio, nella quale ogni personaggio è così vivo che sembra di udirne la voce concitata. Racchiusa in una piccola teca è conservata una “Vita di S. Eusebio” stampata a Vercelli nel 1779 con rilegatura coeva. Due grandi tomi del 1661 stampati a Parigi tramandano la vita di S. Ambrogio: il desiderio di sfogliare le antiche pagine è difficile da contenere.
Dei tre Vescovi si ritrova la vita e il mito sui chiari pannelli didattici; si scopre l’origine dello staffile di Ambrogio, si legge delle virtù di esorcista di Gaudenzio e della dirittura morale di Eusebio. Si entra completamente nel trapassato remoto pur rimanendo nel presente grazie al video che propone le immagini dei tre Vescovi raccolte nei luoghi sacri di tanti paesi della Diocesi.
 Si rinverdiscono le antiche leggende che nascono sempre da una qualche sottile verità.
E’ il 396 quando Ambrogio, Vescovo di Milano, si reca a Vercelli per dirimere la complessa questione dell’elezione del nuovo vescovo dopo la morte del successore di Eusebio. Poi il viaggio di ritorno a Milano: superata Novara, il cavallo di Ambrogio si rifiuta di proseguire; sta scendendo la sera e Ambrogio decide di fermarsi dall’amico  Gaudenzio, non ancora vescovo, stupefatto ed imbarazzato perché non ha nulla da offrire all’illustre ospite, ma il miracolo si compie : le rose invernali sbocciano nel piccolo giardino  e il frutteto regala la frutta per la frugale cena. Ambrogio predice a Gaudenzio la prossima investitura che avviene nel 398 quando Ambrogio è già morto, nel rispetto della profezia gaudenziana.
Viaggio nel tempo personale, anche. Ricordi lontani di nebbie intense, di voci ovattate, di odori dolciastri che si srotolano nelle vie, strette intorno alla Basilica.
Di primo mattino i marunat, il cappello ben calcato sul capo, avvolti nei lunghi mantelli neri tappezzavano i muri di via S. Gaudenzio e di via Gaudenzio Ferrari con le file di marroni morbidi e affumicati mentre altre attendevano, sonnolente nelle ceste di vimini. Gli uomini, padri e nonni, confluivano alla Basilica per la cerimonia dei fiori e per acquistare la migliore fila di marroni; figli e nipoti si sottoponevano di buon grado al giogo portandola sulle spalle resistendo al profumo invitante delle castagne. Le madri e le nonne a casa preparavano il pranzo festivo. Nel pomeriggio le famiglie al completo sfilavano ordinate e pazienti verso lo Scurolo per la benedizione di sciarpe, guanti, cappelli; molte persone attendevano il proprio turno per sedersi sullo scranno di pietra le cui virtù taumaturgiche  avrebbero protetto dal mal di schiena.
Il tramonto segnava la fine della festa popolare; i marunat sbaraccavano dopo aver decantato ancora una volta la bontà della mercanzia, sperando di riportarne nel Cuneese il meno possibile.


Silenzio. Soltanto la fontanella continua il suo chioccolio.

giovedì 16 febbraio 2012

Trent'anni in levare: Africa Unite alla Libreria Melbook


Sono pochi i gruppi italiani tutt'ora in attività a poter vantare una carriera lunga e prolifica come quella degli Africa Unite, band pinerolese che, nonostante la provenienza alpina, ha fatto delle contaminazioni caraibiche, in particolar modo il reggae, lo ska e il dub, la sua cifra fondamentale.

Per festeggiare i tre decenni di carriera, Bunna, Madaski e soci raccontano, in collaborazione con FT Sandman e Episch Porzioni, quella che è stato la nascita e la storia degli Africa Unite: dagli esordi degli anni '80 nel torinese ai grandi successi discografici, senza dimenticare i momenti di difficoltà e soprattutto senza nulla celare al proprio pubblico. "Trent'anni in levare", presentato mercoledì 15 febbraio alla libreria MelBookStore, è un libro che farà sicuramente felici sia i fan di lunga data che, più in generale, gli appassionati di musica: a venire raccontata, infatti, non è solo la vicenda di un gruppo, ma anche una buona porzione di storia della musica nazionale, in particolare quella che più difficilmente entra in heavy rotation su Mtv o trova ampio spazio nei palinsesti televisivi.
Accanto a Raffaello Matrone, speaker di Radio Azzurra nonché musicista molto attivo nella scena dub e reggae novarese, l'incontro ha visto come protagonisti Bunna, cantante e chitarrista degli Africa Unite e Federico Traversa, uno dei fondatori della casa editrice Chinaski, che ha pubblicato il libro all'interno della collana Voices.






mercoledì 15 febbraio 2012

Circolo Culturale La Canonica - Mostra di Incisioni




Il "Centro Culturale la Canonica" dal 4 al 19 febbraio ha ospitato la mostra di incisioni curata da Carlo Tacchini; tante sono le opere esposte, dai nomi di fama internazionale e di grande rilievo storico, come Picasso, Magritte, Dalì, Rembrant e Mirò, alle opere dei maestri italiani Carrà, Capogrossi, Severini e del novarese Felice Casorati.

Ampio spazio è stato anche dedicato alle opere realizzate dai giovani studenti dell'Accademia delle Belle Arti di Novara (ACME), alunni del professore ed incisore Carlo Tacchini.
Il clima familiare che accoglie chi entra nella prima delle tre sale dedicate all'esposizione e la gentilezza del curatore, disposto a spiegare anche ai profani e meno informati i segreti dell'arte delle incisioni, è la cornice adatta per chi si vuole avvicinare alle principali tecniche di incisione, litografia, xenografia e stampa.

La mostra sa soddisfare i più attenti intenditori che potranno scoprire i segreti degli artisti e delle opere, valutare le peculiarità di ogni diverso stile ed immergersi nei colori e nelle linee delle stampe esposte.

Un ulteriore contributo alla mostra è dato dalle acqueforti dello stesso curatore, novarese doc, testimonianza significativa dell'arte della nostra città, in virtù anche dell'insegnamento presso l'ACME, ormai punto fisso della nostra città.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 15.30 alle 18.30, non esiste miglior modo per saperne di più se non visitandola.


Altre foto QUI.

sabato 11 febbraio 2012

Luca Montersino presenta i suoi Peccati di Gola alla Melbook



Si è svolta venerdì 3 febbraio alla libreria Melbooks di Novara la presentazione del libro “Peccati al cioccolato” dello chef Luca Montersino, personalità televisiva e cuoco dall’originale approccio all’arte culinaria. Montersino, da sempre impegnato nella riscoperta e rielaborazione dei piatti della tradizione, ha voluto, con questo volume, proporre una serie di ricette inedite ruotanti attorno al tema principe dell’uso del cioccolato in cucina, attraverso la presentazione, documentata fotograficamente passo per passo, di oltre sessanta dolci. Tra di essi una curiosa rivisitazione montersiniana del celebre biscotto di Novara.

 Montersino, che affianca al suo lavoro di cuoco anche l’insegnamento e la gestione della sua azienda dolciaria Golosi di Salute, è molto impegnato nel campo editoriale: “Peccati al cioccolato”, infatti, arriva dopo il grande successo ottenuto dai precedenti lavori, dedicati ai dolci e alla meno comune pasticceria salata.
“Peccati al cioccolato” è edito da Sitcom nella sua collana Alice ed è disponibile al prezzo di copertina di € 19,90.


Nel filmato, qualche momento catturato durante l'incontro.



mercoledì 8 febbraio 2012

Novara saluta il Vescovo


“Loquamur Dominum Iesum!’”(Raccontiamo il Signore Gesù!) Con questo motto, ereditato da Sant’Ambrogio, nel pomeriggio di domenica 4 febbraio ha concluso la prima omelia da vescovo di Novara Monsignor Franco Giulio Brambilla, annunciato il 23 di Novembre scorso come successore dell’amato Monsignor Renato Corti, a Novara dal 1990.

Accolto da un gran numero di fedeli distribuiti in Basilica, in Duomo e nella chiesa del S. Rosario, collegata con San Gaudenzio tramite un maxischermo messo a disposizione dalla Curia il nuovo vescovo ha ricevuto da Monsignor Renato Corti l’anello vescovile; un passaggio di consegne tra seminarista e padre spirituale, tra due amici e fratelli nella fede da lungo tempo.


Brambilla è nato in provincia di Lecco nel 1949 ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel Duomo di Milano nel 1975, si è laureato dunque alla Pontificia Università Gregoriana dieci anni dopo. Ha insegnato teologia per diversi anni, è stato relatore al Convegno della Chiesa italiana di Verona nell’ottobre 2006 ed ha collaborato a lungo con il cardinale Camillo Ruini.

Nel 2007 Papa Benedetto XVI l’ha nominato vescovo ausiliare di Milano ed è stato consacrato dal cardinale Dionigi Tettamanzi. La giornata del nuovo vescovo di Novara si è divisa tra le celebrazioni pubbliche affollate da migliaia di fedeli, incontri privati con l’amministrazione e la visita alle reliquie di San Gaudenzio, a cui Brambilla ha affidato l’anello vescovile. 

lunedì 6 febbraio 2012

Re Biscottino ed il Carnevale a Novara


Sabato 4 febbraio, alla presenza del sindaco Ballarè e delle tradizionali maschere allegoriche, rappresentanti i rioni storici novaresi, si è svolta la cerimonia di consegna delle chiavi cittadine a Re Biscottino, figura principe del carnevale. 
Nella cornice del Broletto il signor Sandro Berutti, che da dieci anni interpreta il ruolo del re durante i festeggiamenti carnevaleschi, ha ricevuto dalle mani del sindaco il diritto temporaneo al governo di Novara, provvisoriamente ribattezzata Biscottinopoli.


Il passaggio di consegne è avvenuto non senza una punta di bonario spirito polemico da parte del nuovo amministratore: quest’anno, infatti, Novara dovrà rinunciare alla tradizionale parata di carri nel centro cittadino, a causa dell’indispensabile taglio nel budget destinato a questo tipo di eventi. "E’ stata una scelta dolorosa" – ha commentato il sindaco Ballarè -  "resa necessaria dalle difficoltà economiche che sta attraversando il nostro Comune."

Nonostante la rinuncia alla grande sfilata per le vie della città, manifestazioni più piccole si svolgeranno regolarmente in ogni quartiere, insieme ad iniziative singole come l’incontro tra Re Biscottino e i più piccoli, avvenuto  presso la Sala Borsa nella stessa giornata del 4: celebrazioni minori, quindi, ma che sapranno  comunque rendere allegra l'atmosfera della città.

In occasione della cerimonia è stato consegnato anche il Premio alla Novaresità  "Enrico Tacchini", assegnato quest'anno alla memoria di Enrico Occhetti, poeta dialettale e storico interprete del Marchese delle Rane, scomparso nel maggio del 2011. Ritirano il premio anche lo scrittore Gianfranco Capra, autore di diversi libri su Novara, ed il maestro del coro delle voci bianche Paolo Beretta.

Chi è Re Biscottino

La maschera di re biscottino nasce a Novara nella seconda metà dell'800; "missione" ufficiale di questo personaggio è la rappresentazione sotto forma di maschera dei vari laboratori di pasticceria, moltiplicatisi negli anni sul territorio novarese, tra cui, ad esempio, gli storici marchi Camporelli e Grassini. La prima apparizione ufficiale del Re risale al 1872: Re Biscottino prende spunto, nell’abbigliamento così come nell’atteggiamento, dai sovrani francesi del 1600. Dopo i primi anni di governo solitario, viene affiancato da una regina, simbolo di una grande opera novarese, questa volta meno "dolce" e più pratica: la Cunetta, un canale idraulico scavato intorno alla città per convogliare le acque piovane e diminuire la paludosità del territorio cittadino. L'opera fu realizzata in breve tempo e migliorò sostanzialmente le condizioni di salute dei novaresi, rendendola uno straordinario simbolo dell'operosità dei nostri avi.La nascita del biscotto di Novara è  un altro aneddoto legato alla nostra storia, questa volta più recente: le suore dei conventi cittadini usavano donare ai vescovi ed ai preti un pane bianco leggero e cotto due volte (bis-cotto). Napoleone, con la fondazione della Repubblica Cisalpina e la consecutiva soppressione di molti ordini monastici, pose fine a questa tradizione. Una nuova iniziativa in tal senso fu intrapresa dal farmacista Prina, che produsse il Biscotto di Novara, destinato al consumo da parte dei degenti, vista la leggerezza data dalla doppia cottura. Il pasticciere Grassini portò avanti l’idea, adottando la cottura sulla cosiddetta "carta paglia", metodo che dona il tipico bordo scuro e la croccantezza al dolce. Nello stesso periodo anche Camporelli iniziò la produzione di biscotti simili, incartandoli però a coppie e donando loro la confezione con cui vengono tuttora prodotti ;  dal 1937 si deve a Marco Pavesi e alla sua fabbrica la diffusione sul territorio nazionale di una versione più piccola e leggermente diversa del tipico biscotto novarese: i Pavesini.


sabato 4 febbraio 2012

Novaresi a Novara - La webzine

Il blog di Novaresi a Novara sta per entrare nella sua terza settimana di esistenza: durante questo seppur breve periodo abbiamo cercato di fornire un rendiconto dinamico, di facile lettura e soprattutto gratuito degli eventi della nostra città, adottando il punto di vista "dal basso" del cittadino che desidera vivere Novara attivamente. Durante questo lasso di tempo, per quanto circoscritto, le soddisfazioni sono state molte: oltre al gradimento per il nostro lavoro, espresso da più parti, abbiamo visto i numeri del blog crescere velocemente. Più di mille visualizzazioni, senza contare il traffico generato dalla nostra pagina Facebook sono il miglior riconoscimento che si potesse ottenere per le nostre "fatiche".
E' stato proprio il successo ottenuto a spingerci alla realizzazione di una webzine che raccogliesse i contenuti di Novaresi a Novara, in modo da poter offrire un altro mezzo di consultazione, fruibile anche offline, via PC, smartphone o tablet. Il nostro "Numero zero", disponibile in download, ha ottenuto buonissimi risultati, segno che offrire questa alternativa d'uso al blog è stata un'idea gradita: per questo stiamo già lavorando al primo numero ufficiale di Novaresi a Novara - La webzine, che si arricchirà, oltre dei contenuti del blog, anche di articoli e offerte inedite, in modo da poter soddisfare al 100% i nostri lettori.
Le novità non finiscono qui: vorremmo poter rendere questo blog un vero punto di incontro (e confronto) per tutta quella parte di cittadinanza che sente di voler partecipare in modo attivo alla vita culturale di Novara. Per questo cerchiamo collaboratori volontari che mettano a disposizione le loro conoscenze e una piccola parte del loro tempo per contribuire alla costruzione del blog così come della webzine, scrivendo articoli e partecipando agli eventi cittadini. Ogni sforzo, per quanto piccolo, è gradito. Per contattarci potete utilizzare la pagina Facebook di Novaresi o lasciarci un messaggio sul blog indicando il proprio indirizzo di posta elettronica, verrete ricontattati al più presto!

Rimanete connessi per le prossime novità, questa settimana parleremo di cucina, arte e tecnologia!

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